La roulette attira i giocatori d’azzardo da molto tempo e molte persone vogliono tentare la fortuna alla ruota della fortuna. Il gioco è molto semplice e consiste nel puntare su un numero o un colore particolare. Se la pallina cade sulla puntata, il giocatore vince. In precedenza non c’era molto intrattenimento, quindi la roulette divenne incredibilmente popolare, con locali pieni di visitatori.
Naturalmente, molti la definivano una creatura diabolica, mentre altri non ci vedevano nulla di male. C’era anche chi voleva svelare i segreti e sapere come vincere sempre. In ogni caso, esistevano miti e leggende che sono stati tramandati per un lungo periodo di tempo e che sono sopravvissuti fino ai giorni nostri.
In certi periodi si è accusato un uomo di essere in combutta con i demoni se vinceva spesso o addirittura regolarmente. Cioè, ha venduto la sua anima o ha fatto un patto simile con una forza empia.
Nel 1911, nel territorio francese, Xavier Aubry, orfano e guadagnando con l’elemosina, riuscì a diventare un oligarca in una sola settimana. Inizialmente vide la roulette alla finestra di casa sua e spesso veniva solo per guardare la gente giocare e vincere. Ma una volta è riuscito a suonare da solo. Una volta vide un uomo ricco che veniva investito da una diligenza. Si spogliò immediatamente e prese i soldi, poi si diresse al casinò dove riuscì a vincere molto in una sola settimana.
Non si sa con certezza quando e da chi sia stato creato il gioco. In varie occasioni, gli Stati hanno comunicato al pubblico che si trattava di un loro progetto, ma nessuno ha preso sul serio l’informazione.
È un mito comune che la roulette abbia un effetto ipnotico. Durante il gioco, quando è in corso un giro, una persona può essere ipnotizzata e puntare in modo diverso da come vorrebbe. Così lui perde e il casinò ci guadagna.
Molti sostengono che la forma sia stata scelta perché il suo movimento è identico a quello del sole nel cielo. E il sole è stato a lungo considerato un segno di ricchezza. Quindi le possibilità di vincere aumentano.
È provato che già nell’antico Egitto esisteva un dispositivo che assomigliava a una roulette per forma e funzione. C’era una pergamena sulla superficie del dispositivo e, prima di un certo evento, le persone facevano girare la ruota e osservavano il risultato. La gente ci credeva davvero.